Nicolò Barella, Saranno Top Players

Premiato come miglior centrocampista italiano della classe '97 nel 2012 e nel 2013, Barella è un centrocampista che rientra di diritto nel gruppo dei "saranno famosi".

Nicolò Barella è un giovane (20 anni) centrocampista polivalente in grado di adattarsi a diversi ruoli del centrocampo: trequartista, mediano o mezzala. Tra le sue qualità più in vista si nota da subito una particolare confidenza con la palla e un'ottima visione di gioco. A queste caratteristiche si aggiungono dinamicità e aggressività per lottare su ogni pallone. È dotato di un buon tiro dalla distanza ed è uno specialista dei calci da fermo.

Caratteristiche Tecniche

Un centrocampista moderno, a metà fra Nainggolan (per approccio ed intensità) e Pjanic (per i movimenti da regista e la precisione di calcio nell'impostazione e nello smistamento del gioco). Si destreggia in mezzo al campo con la disinvoltura di un veterano, caratteristica che emerge nitidamente se lo si osserva quando è sotto pressing avversario: non mostra alcun timore, anzi pare spavaldo. Dà sempre l'impressione di conoscere il momento esatto in cui voltarsi per assorbire un urto o per raccogliere agilmente la palla, e questo dipende da istinto naturale e concentrazione in campo. Insomma, una faccia giovane ma sveglia, intelligente, da non sottovalutare. E stupisce anche la capacità di andare al recupero palla, con le buone o con le cattive, in pressing o direttamente in tackle, senza pensarci troppo. Questa grinta e questa determinazione vanno un attimo gestite, poichè gli procurano cartellini (una decina nell'ultima stagione, con una sola espulsione per somma). Ma se recupera palla correttamente, è capace di trasformare l'azione da difensiva in offensiva, mandando in profondità chi dovrà rifinire o realizzare. Per cui risulta interessante anche la capacità di fornire assist, che in una felice prospettiva, potrebbe tranquillamente crescere. Indizio non da poco per l'asta.

I centrocampisti come lui, di solito, brillano quando sono veri e propri fuoriclasse. Un po' perchè segnano poco, un po' perchè svolgono un ruolo d'intelligenza tattica, che spesso sfugge agli spettatori. La qualità del loro gioco è materia intangibile, pura elettricità. Almeno per il grande pubblico. 

Come già espresso in modo esauriente sulla rivista L'ultimo Uomo, nell'articolo "Innamorati di Niccolò Barella", Barella sembra possedere quella "straordinaria capacità di percepire le distanze e i movimenti senza ricorrere alla vista", di agire per così dire nello spazio metafisico del campo, sapendo già cosa fare e come farla.

Un po' di bio 

Cresciuto nelle giovanili del Cagliari, appare in prima squadra nella stagione 2014-2015. Esordisce in coppa Italia il 14 gennaio 2015, a 17 anni, contro il Parma (vincono i gialloblu 2-1, per la cronaca). L'esordio in Serie A è datato 4 maggio 2015, sempre contro il Parma, ma stavolta ha la meglio il Cagliari che vince 4-0 in casa. Scenderà in campo anche nelle ultime due partite di campionato contro Cesena e Udinese. Tuttavia, questa è solo una magra consolazione personale, perchè il suo Cagliari (è smisuratamente attaccato alla squadra della sua città) retrocede, infine, in B.

La maturazione a Como - Riparte dalla serie cadetta indossando l'amata maglia rossoblu, conquistando 5 presenze: nella stagione 2015-16 la presidenza affida a Massimo Rastelli il compito di riportare il Cagliari in A. In questo stato di cose Barella soffre la concorrenza e si trasferisce in prestito a Como, in B, dove ritrova Gianluca Festa (che lo aveva allenato nelle giovanili del Cagliari anni addietro)  e Gianfranco Matteoli (il responsabile tecnico delle giovanili del Cagliari che lo ha pescato nella scuola calcio Gigi Riva). A Como si inserisce in un ambiente ricco di future promesse come Bessa, Scuffet, Ganz, Pettinari. La stagione, tuttavia, non sarà esaltante a causa di incertezze societarie che sanciranno la retrocessione del club.  Ma qualcosa di importante riesce ad ottenerla, anzi ad ottenerle: 16 presenze da titolare. 

Il ritorno in Sardegna - A fine stagione si riaggrega al Cagliari, che intanto aveva raggiunto l'obbiettivo promozione. Barella e il suo Cagliari ripartono insieme per una nuova avventura nella massima serie. Con qualche esperienza in più nel fagotto. Scala rapidamente le gerarchie, anche grazie ad alcuni infortuni di reparto che lo fanno scivolare nella lista dei preferiti del mister (Rastelli), nonostante le sole 19 primavere. Gioca titolare ben 28 incontri ed è anche grazie alle sue prestazioni che il club ottiene la salvezza.

E risale al 17 settembre 2017, in principio di stagione, il suo primo gol in carriera ed in Serie A nella partita vinta 2-0 in casa della SPAL. Nel dicembre 2017 diventa il più giovane capitano nella storia del Cagliari. Nel successivo gennaio firma il rinnovo con il club sardo fino al 2022.

Gianluca Festa, in un intervista a Mondofutbol, si è così espresso sul talento di Barella:

"Quando ho visto i suoi valori misurati con il GPS, sono rimasto impressionato: erano valori da giocatore già fatto. Anche all’epoca, nonostante avesse diciotto anni, non si prendeva pause durante una partita, andava sempre al massimo dell’intensità. Se dovessi paragonarlo a qualcuno, direi Nainggolan: hanno un modo molto simile di stare in campo e vivere la partita. [...] Non sono stato io a scoprirlo. Lui è stato preso da Matteoli e poi ha seguito la sua strada. Quando un ragazzo cresce in questo modo, sapendo assorbire quanto di buono ogni allenatore gli dà, il merito è solamente suo. Credo che il suo futuro sia lontano da Cagliari, in una grande squadra, ma i tifosi non dovranno viverlo come un tradimento: lui ama Cagliari, però deve seguire un percorso di crescita che lo può portare lontano".

Barella al fantacalcio: perchè conviene?

Di sicuro non è un calciatore che realizza molti gol durante la stagione, (appena 5 nella stagione 2017-2018, di cui tre su rigore - il conto è aggiornato alla 37esima giornata) ma ha disputato 31 partite fino a inizio maggio 2018, per cui già questo potrebbe accendere l'interesse di un fantapresidente. Raccoglie cartellini durante la stagione, vero, ma si spalmano grazie alla titolarità e alla buona media (Fantagazzetta: 6,16 - Gazzetta: 6.23). Ad impreziosirne il fantacartellino, come si è visto, c'è il fatto che tira i rigori ed i calci piazzati in generale, condizione che potrebbe consentirgli di fare ancora più assist.

Insomma, non farà tanti gol, ha tuttavia buona media e piedi buoni per calciare rigori e punizioni. E soprattutto, al momento, è titolare. Il futuro potrebbe rivelare sorprese: molto dipenderà dal mercato estivo. E c'è ottimismo sul suo profilo!